Marta Zordan: «Abbracciare modelli di business sostenibili non è più un optional»

di Valentina Tafuri
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Essere migliori PER il mondo è la sfida di Zordan 1965, uno dei principali player nella produzione di arredamento per i negozi monomarca dei più qualificati brand del lusso. L’auspicio affinché sempre più aziende facciano scelte sostenibili, dal punto vista ambientale e sociale.

L’azienda è promotrice di diverse attività in tema di sostenibilità tra cui lo Zordan Sustainability Award consegnato per la prima volta lo scorso 21 giugno nell’ambito della tavola rotonda intitolata “Affrontare il cambiamento climatico: tema comportamentale o culturale?“.

Mi traccerebbe un  breve profilo dell’azienda? A risponderci è Marta Zordan, CSR & Business Development dell’azienda di famiglia.

Con oltre 50 anni di know how alle spalle, la Zordan deve il suo successo all’impostazione di un efficace modello di business fondato non solo su un rigoroso controllo di gestione ma anche sullo humanistic management e perciò in grado di mantenere la persona al centro, favorendo lo sviluppo della comunità locale attraverso l’educazione e la bellezza. Zordan è uno dei principali player nella produzione di arredamento per i negozi monomarca dei più qualificati brand del lusso.

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Il nostro approccio è il risultato di una nuova stagione dell’imprenditorialità caratterizzata dallo sforzo di dare un senso più elevato all’attività di impresa, la Zordan è stata inoltre una delle prime aziende in Italia (la prima in assoluta nel suo settore) a diventare B Corp – impresa for profit che si prefigge volontariamente scopi di carattere sociale, sostenibilità e trasparenza – e a trasformarsi in Società Benefit.

Mi racconta del suo ruolo in azienda e del suo coinvolgimento nell’attività di CSR?

Sono Responsabile di Impatto e mi occupo delle politiche di sostenibilità dell’azienda. Attualmente mi trovo negli Stati Uniti per seguire l’evoluzione sostenibile della subsidiary in Michigan.

Leggendo dell’azienda, si percepisce il reale impegno per mettere la persona al centro. Da dove nasce questa sensibilità?

Sostenibilità significa esercitare nel business delle scelte che tengono in considerazione la sicurezza e la felicità degli stakeholder, tra cui clienti, collaboratori e comunità locali. La sensibilità nasce dal nostro territorio, Valdagno, culla della Città Sociale che ci ha insegnato come imprese e territorio sono fortemente interconnesse.

Negli anni abbiamo messo a terra numerosi progetti orientati alla formazione delle persone ma anche a favorire la conciliazione tra vita e lavoro. Per dare forma ad un modello organizzativo capace di gestire la complessità e nel contempo di massimizzare la realizzazione della persona, nel 2018 abbiamo abbracciato la teal organization. Si tratta di un modello organizzativo orizzontale caratterizzato da una leadership diffusa con le figure solitamente considerate apicali a servizio del team di lavoro.

Il vostro impegno è anche certificato B Corp, cosa ha significato per voi in termini di coinvolgimento anche del vostro personale?

Sebbene sostenibilità ambientale e sociale siano sempre state per noi come due facce della stessa medaglia, non siamo mai riusciti a farle convivere in un unico contenitore. Fino al 2016, anno in cui hanno trovato terreno comune nello strumento delle B Corp. Essere diventati B Corp ci ha permesso di diventare un’organizzazione che mette al centro le persone, che, ispirate da un comune progetto, diventano protagoniste della creazione di valore.

Quale progetto di sostenibilità sociale vi sta maggiormente a cuore? Perché?

Nel 2021 abbiamo lanciato la prima edizione della nostra Accademia. Si tratta di un percorso di formazione totalmente gratuito rivolto a giovani dai 19 ai 26 anni a conclusione di un percorso di studi professionali. L’Accademia si prefigge di formare i maker di domani, dando continuità alle competenze manifatturiere che stanno scomparendo, ma anche di inserire in organico nuove giovani figure, che inizieranno un percorso di carriera in un ambiente dinamico ed internazionale.

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Cosa consiglierebbe ad altre attività imprenditoriali che volessero intraprendere la strada della CSR?

Abbracciare modelli di business sostenibili non è più un optional. Mantenere un approccio virtuoso in tal senso non solo attrae e ritiene talenti ma contribuisce a ristabilire un ruolo del business più “sano”. La certificazione B Corp, che si rivolge ad aziende appartenenti ai settori più diversi, permette a queste di confrontarsi su metriche comuni. Per questo ci auguriamo che sempre più realtà aderiscano al movimento e inneschino una competizione ad essere le “migliori per il mondo”

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