Porgere sorrisi negli ospedali, nelle case famiglia, negli orfanotrofi: da 25 è la missione di Thomas Molendini

di Lodovico Poschi Meuron
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Tutto è iniziato nel 1998, portando regali e dolci ai bambini ricoverati nel reparto di Pediatria Oncologica dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna. Negli anni il progetto è cresciuto con un torneo di calcio organizzato in Repubblica Moldova e con il supporto ai minori vittime della guerra in Siria o in Ucraina. O a quelli strappati dalla povertà in Egitto.

Nato per volontà di Thomas Molendini, Luogotenente Gran Maestro del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, Cavalieri di Malta O.S.J., il progetto compie 25 anni. Un traguardo importante, impensabile quando tutto ebbe inizio per portare sostegno e conforto ai bambini ricoverati in ospedale.

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«Era il giorno della Befana del 1998 e io avevo tanti capelli in più e tanti chili in meno – ricorda con un sorriso Molendini –, insieme all’Associazione Ageop (associazione genitori oncologia pediatrica) portammo in corsia doni e dolciumi ai bambini ricoverati nel reparto di Pediatria Oncologica dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna. Fu un’emozione straordinaria, che non dimenticherò mai. Ricordo di aver conosciuto un piccolo di circa 2 anni, che nonostante una grave malattia riuscì a trasmettermi una grande forza. Guardandolo negli occhi capii che non ero io che stavo donando, bensì stavo ricevendo un dono molto più grande di qualsiasi bene materiale: la voglia di vivere e non darsi mai per perduto».

Quella esperienza tocca profondamente le corde di Molendini. È come una scossa benefica, che lo scuote e lo sprona a mettersi in gioco e fare sempre di più.

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«Devo dire grazie a tanti amici – continua – che una volta sollecitati non si sono mai tirati indietro, mi sono sempre stati vicini supportandomi in questo progetto. “Porgi un Sorriso” non è un progetto qualunque, lo considero invece un po’ come un figlio che da quel giorno ha cominciato a muovere i primi passi fino a crescere sempre di più, senza che quasi ce ne accorgessimo. In Italia, da Pordenone a Cava dei Tirreni, passando da Taranto fino a Genova. Ma poi, con gli anni, anche in Bosnia, Romania, Egitto, Siria, Repubblica Moldova e Ucraina. Abbiamo portato sorrisi negli ospedali, nelle case famiglia, negli orfanotrofi ad almeno un migliaio di piccoli meno fortunati di altri. Questo ci ha permesso di conoscere tante situazioni disperate, in cui era necessario agire e farlo con urgenza per evitare il peggio».

“Porgi un sorriso” è diventato adulto ed è in grado di fare il salto di qualità, mettendo a disposizione di bambini affetti da gravi patologie le cure necessarie.

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«Grazie al grande cuore di chi è stato al nostro fianco – dice ancora Molendini – siamo riusciti a fare veri miracoli, restituendo la speranza là dove sembrava non ci fosse più nulla da fare. Per me è stata come una missione, che mi ha visto impegnato in prima persona in ogni caso che abbiamo trattato. Oggi posso dire di essere molto più ricco di quando ho iniziato perché il portafoglio di sorrisi che mi porto dietro è cresciuto e ha acquisito sempre più valore».

Un percorso che ha attraversato il tempo e lo spazio: dai piccoli ricoverati in ospedale in Italia a quelli che giocano un torneo di calcio organizzato in Repubblica Moldova, dai minori vittime della guerra in Siria o in Ucraina a quelli strappati dalla povertà in Egitto. Un grande impegno al servizio del prossimo, in questo caso dei più fragili. Esattamente quello che spinse uomini di fede a raggiungere un tempo la lontana Terra Santa per dare soccorso ai pellegrini.

Del resto, la vera carità cristiana opera al servizio degli altri e non chiede nulla in cambio. Un valore universale, che vive anche oggi nei cavalieri e nelle dame dell’O.S.J, impegnati ogni giorno a darsi agli altri in uno spirito di autentica fratellanza fra popoli. Pro fide pro utilitate hominum (per la fede e al servizio dell’umanità): ecco il motto del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, Cavalieri di Malta O.S.J., che oggi porta avanti gli ideali dei padri fondatori dell’antica cavalleria cristiana.

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«Siamo felici e orgogliosi di aver tagliato il traguardo dei 25 anni – conclude Thomas Molendini – e di questo dobbiamo essere grati a tutti coloro che hanno contribuito con impegno e passione a portare a termine tutte le attività svolte. Ma considero questo traguardo un semplice punto di partenza e sono convinto che il “Progetto Porgi un Sorriso” sia solo il primo passo verso un futuro ancora più importante. Ecco, il mio sogno è che per i prossimi 25 anni la nostra azione a favore dei bambini bisognosi possa proseguire e raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi».

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