Maria Grazia Passeri: «Facciamoci venire un’idea urgente per salvare… Salvamamme!»

di Cinzia Ficco
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È un grido d’allarme quello lanciato a inizio agosto dalla presidente di Salvamamme, l’associazione romana nata nel 2000 per offrire un aiuto concreto a migliaia di famiglie, donando a bambini e neonati, gestanti e nutrici, vestiti, corredini, pappe, alimenti in enormi quantità. «Quella dei magazzini di Salvamamme – dice Maria Grazia Passeri – rischia di diventare una maledizione: prima facciamo crescere spazi di grande bellezza per le persone meno abbienti, poi i vari Municipi di Roma trovano il sistema di sfrattarci: non possiamo continuare a essere la Cenerentola di tutte le associazioni. Questa volta abbiamo bisogno che qualcuno ci aiuti veramente, altrimenti rischiamo di dover buttare per strada indumenti, scarpe, cappotti per 3-4 mila famiglie…»

“La maledizione dei magazzini di Salvamamme”
(guarda il video)

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C’è una persona che ricorderà sempre? «Sì, quella mamma che in una giornata di temporali e fulmini chiamò, dicendo che si sarebbe buttata sotto un treno perché non ce la faceva più. La facemmo venire una domenica pomeriggio da noi in sede: era una ragazza stremata che la famiglia aveva fatto stare seduta dietro una scrivania perché il nonno non vedesse che era incinta. Aveva affrontato una terribile influenza senza che la sua famiglia l’avesse aiutata e il fidanzato l’aveva bagnata con l’alcool e aveva acceso un fiammifero minacciandola di darle fuoco. A questa ragazza è bastato un supporto psicologico, che le tatassimo il bambino per alcune ore al giorno in modo da potersi calmare e far così rifiorire la sua vita. Questa ragazza, dopo la brutta esperienza, ha aperto un centro per le mamme sole, perché ci ha detto che era stata vicina ad uccidersi e non voleva che altre ragazze si sentissero come lei».

È uno dei tanti momenti che Maria Grazia Passeri, 67 anni, romana, vive ogni giorno da quando nel 2000 ha fondato Salvamamme, un’associazione no profit di promozione sociale, che offre un aiuto concreto a migliaia di famiglie, donando a bambini e neonati, gestanti e nutrici, vestiti, corredini, pappe, alimenti in enormi quantità.

La storia di questa realtà inizia, però, tra il ’93 e il ’94, quando, una sera di ritorno da Napoli, Maria Grazia, che allora si occupava di organizzazione di convegni, lesse del ritrovamento in un cassonetto dei rifiuti di un neonato morto.

«Era un neonato – afferma – vittima di infanticidio. In quel periodo capitava spesso. Con amici, che sono rimasti da allora al mio fianco, pensai che fosse necessario dare una mano a chi voleva lasciare in modo sicuro un bambino non desiderato. Non potevamo limitarci ad indignarci. In contrapposizione ai movimenti per la vita, iniziammo ad informare, con adesivi in varie lingue, affissi sui cassonetti, della possibilità, legale, di partorire in anonimato in ospedale e lasciare il neonato per l’adozione. Ma fu proprio allora che arrivarono al nostro numero centinaia di telefonate di mamme sole, poverissime, ai margini della città, che protestavano: “Tu mi dici come lasciare il mio bambino. Ma non mi dici come posso fare a tenerlo. Io non ho cibo, vestiti, casa…“. In quel momento capimmo che non potevamo lavarcene le mani. Le mamme, che si passavano il telefono dall’una all’altra, cominciarono ad avere i loro corredini. Neonati malati, fragili, prematuri, bimbi malnutriti ebbero la pappa assicurata e poi, dopo i primi anni, anche il grembiulino e lo zainetto per la scuola, come tutti gli altri, in una parola tutto il necessario».

Come l’ha cambiata questa missione?

Non mi sono improvvisata in questa – chiamiamola pure – missione, anche se il termine non mi piace molto. Diciamo che ho intrapreso un cammino che mi ha fatto incontrare una realtà che mai avrei pensato di incontrare. Mondi dove le regole d’ingaggio sono molto lontane da quelle che noi riteniamo possibili. Quindi ho imparato l’umiltà e a non giudicare, se non in casi molto rari. Quella mamma che non allatta il bambino ha magari altri quattro figli che morirebbero di fame nel Paese natale o rischierebbero l’abbandono, se non arrivasse un bonifico nel corso di pochi giorni. Non ho imparato mai, purtroppo, a dire no perché potrebbe essere l’ultimo no per una persona che ne ha ricevuti già troppi.

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In alcune interviste ha detto che Marco Pannella, amico suo e di suo marito, le diceva: Attenta, Maria Grazia. Guarda la foresta, lascia perdere gli alberi. Non l’ha ascoltato?

No, ho sempre preferito guardare ogni singolo arbusto.

La sua associazione è in qualche modo supportata dalle Istituzioni?

Salvamamme è un po’ la Cenerentola di tutte le associazioni. Troppe responsabilità concrete, migliaia di mamme in situazioni di pericolo e a rischio di quella povertà estrema che può portare a conseguenze gravissime. Salvamamme non ce la fa a frequentare i salotti buoni di chicchessia. Vinciamo ogni tanto un bando e aspettiamo troppo tempo per avere un rimborso delle spese sostenute. E troppi bandi, con i loro tempi burocratici, non riguardano il mondo reale, che chiede interventi rapidi e concreti. Non impegniamo le nostre forze per lamentarci, piuttosto per aiutare qualche centinaio di famiglie più con la nostra energia.

Nel frattempo sono nate altre associazioni come la sua?

Salvamamme ha fatto scuola anche se non è facile essere un salvamamme. Occorre mettere sulle rotaie un treno che non si ferma mai, migliaia e migliaia le persone che fanno richieste. Ricevere decine di migliaia di capi e oggetti dalla città che ci ama, un lavoro che non finisce mai, uno sforzo impari: questo è il costo di non dire mai di no.

Come distinguere le associazioni che aiutano in modo concreto dalla fuffa?

Il problema è che ci sono tantissime associazioni che fanno bene a sé stesse e non aiutano quasi nessuno. Fosse vera la voglia di identificarle, ce ne sarebbero molte di meno. Ho imparato a tacere e a non lottare con i mulini a vento. Sono una Cenerentola in età che non ha neanche più la tentazione di provarsi la scarpetta. Il principe, se ci fosse pure stato, non ha bussato alle nostre porte, almeno finora.

La sua associazione è collegata ad altre onlus?

Salvamamme crede nel coro, non negli assoli. Siamo collegati a tutte le ASL, Municipi, a tanti Comuni e a un numero infinito di parrocchie e associazioni. Abbiamo un rapporto consolidato con gli enti più importanti da molti anni, quali: Croce Rossa, Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri e una rete con istituzioni ed enti privati che sanno come lavorare in sinergia con attori sociali del Terzo Settore.

Occorre una regolamentazione diversa del Terzo Settore?

Non sono un’esperta del tema. Quello che so è che noi abbiamo un numero infinito di adempimenti, ma difficilmente le amministrazioni rispettano le loro leggi e regole con tempi e modi adeguati. Ogni anno diventa sempre più difficile rendicontare e passare dalla cruna di un ago, pensato per sconfiggere il re degli imbroglioni, ma noi, come altri, siamo brave persone che vorrebbero occuparsi di persone fragili senza impazzire.

I progetti di cui è più fiera?

Che dire, Salvamamme ha 100 progetti, ma l’idea di fondo è una sola. Rispondere alle domande dei nostri utenti che sanno benissimo quello che vogliono: far crescere la loro famiglia nella dignità e avere la possibilità economica per avere quello che è indispensabile. Vorrei ricordare oltre alla boutique Bebè, che veste bimbi come principi, alcuni dei progetti più importanti:

 

Sempre aperta la Nursery in rete che serve oltre 5.000 bimbi da 0 a 12 anni, varie volte l’anno, a cui si affianca, due volte l’anno, un Free Temporary Store – il più grande “negozio” gratuito di Europa, dove migliaia di “clienti” scelgono (seguiti da volontarie “commesse”) e ritirano – gratuitamente – il vestiario e quanto necessario.

Diamo vita anche ad occasioni di ritrovo come i compleanni per gruppi di bambini (Birthday Centre), il centro dei compleanni di Salvamamme, dove anche i piccoli che vivono in condizioni di precarietà possono festeggiare il loro compleanno come tutti gli altri.

Per il Natale con Guido Aggiustagiocattoli e i suoi aiutanti, forniamo decine di migliaia di giocattoli durante le feste organizzate e le distribuzioni attraverso le associazioni in rete in Italia e in altri Paesi del mondo (Congo, Kenya, Ucraina, Romania, Madagascar, ecc.).

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Tantissime sono anche le campagne del Salvamamme diventate nazionali come la campagna del Gelato Sospeso, campagna “fai da te” che offre, a bambini di famiglie svantaggiate, la possibilità di usufruire di gelati “lasciati in sospeso” dai clienti delle gelaterie che aderiscono all’iniziativa. In sette anni di campagna in tutta Italia sono stati donati oltre 300mila gelati!

La Valigia di Salvataggio è un progetto innovativo rivolto a quelle donne che subiscono violenza da parte dei mariti, compagni o ex partner, donne che hanno lasciato la casa in cui vengono maltrattate e dove sono a rischio per la propria vita, prima o dopo la denuncia e nei momenti di estrema pericolosità. Ad ogni donna viene donata una valigia per ricominciare, una valigia piena delle informazioni più importanti e di beni di prima necessità, informazioni salvavita e molto altro, l’essenziale per chi, con coraggio, ha deciso di contrastare la violenza, in fuga, magari senza nulla, ma mai sola. Tante donne ne fanno testimonianza commossa. Da aprile 2014 l’Associazione consegna ogni anno oltre 300 “Valigie” e “valigine” per i bambini al seguito, che hanno perso tutto. Sono state consegnate oltre 1.900 valigie di salvataggio.

Kit care con Amore dono di piccole confezioni contenenti il necessario, pensate specialmente per chi non ha programmato il ricovero. Cinque tipi di Kit, consegnati al Pronto Soccorso o in altri reparti specifici, divisi in tipologie e funzioni.

Covid Care Kit in linea con il precedente progetto, dono di confezioni per uomini e donne che purtroppo sono stati colpiti dal Covid-19 e affrontano il virus in ospedale o a casa. Ogni confezione contiene l’essenziale (come pigiama, pantofole, prodotti per l’igiene, biancheria e quanto necessario in base alle singole situazioni) ed in più i dispositivi di protezione, gentilmente donati dalla John Paul Mitchel. Non può mancare il “Covid Care Kit – Alimenti”, un pacco alimentare per chi combatte il virus a casa.

Salvamamme CresciBene il progetto dedicato ai piccoli più fragili, bambini che hanno patologie gravi o lievi e affetti da disturbi del neurosviluppo. Il progetto è nato per rispondere alla richiesta del personale medico dei reparti di maternità di alcune aziende ospedaliere, ASL, consultori del Lazio, che da anni ci inviano bambini fragili con patologie sanitarie e disturbi del neurosviluppo, di famiglie in difficoltà socioeconomica. Sosteniamo il nucleo familiare nel difficile percorso di crescita e accudimento dei bambini con esigenze specifiche, tramite la costruzione di una rete di servizi adeguata alle esigenze mediche del bambino fragile, favorendo il raggiungimento della massima autonomia della famiglia, attraverso l’azione di personale qualificato. Nell’ultimo progetto, chiuso ad ottobre 2021, sono stati sostenuti più di 400 bambini.

Salvamamme SOS UCRAINA, un progetto concreto per i profughi ucraini. È stato attivato, fin dalla fine di febbraio 2022, un hub di raccolta solidale ed uno sportello informativo per la popolazione ucraina: consegne di aiuti umanitari di tonnellate di beni indispensabili (vestiario, cibo adulti e bambini, per animali domestici, prodotti per la cura della persona e medicinali) inviati sia lungo i confini rumeni e polacchi sia direttamente nel territorio ucraino, sostegno mirato e concreto per donne in gravidanza e bimbi malati presso ospedali in rete, organizzazione di eventi di integrazione ed inclusione per i profughi presenti sul territorio.

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Salvamamme: Mamme e Mondi, il progetto ha la finalità di anticipare ed individuare situazioni di fragilità e bisogni di persone particolarmente esposte, grazie alla rete di enti ed istituzioni e alle sensali, persone abituate a vivere ed interagire in ambienti difficili, affiancate e formate da 10 professionisti. Nel progetto, sono state segnalate 267 famiglie e sostenute oltre 800 persone. Si parla di famiglie in stato di estrema povertà, casi di violenza di vario genere, malattia grave e Covid.

Progetti di formazione su temi legati allo sviluppo dei bambini, alla maternità, alla violenza di genere e al bullismo destinato alle scuole, alle società sportive, ai genitori e alle aziende.

Quante donne ha salvato finora?

Salvamamme ha reso la vita accettabile a migliaia di donne, ha avuto cura di centinaia di bambini malati e fragili, tra cui tanti prematuri. Una storia fatta di storie e troppo lunga da raccontare, ma che è consapevolezza di quanto siamo stati indispensabili in questi anni. Spero di continuare a portare avanti il nostro lavoro ed essere sempre utile. Vorrei stabilizzare il Salvamamme che si sa adeguare alle evoluzioni belle e brutte della storia, portando ogni volta quello che è necessario anche con la massima rapidità. Riuscire a dare il massimo nelle emergenze come è sempre stato fino adesso, con la massima precisione. Ho 67 anni e vorrei che il mio sogno non finisse con me. Salvamamme è una squadra magnifica.

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Foto: Veronica Marica

E noi come possiamo aiutare Salvamamme?

Salvamamme cerca di andare avanti come può. Certo, rispondiamo a bandi che non sempre vinciamo, ma per essere il porto sicuro per le famiglie, senza arrenderci mai, abbiamo bisogno di finanziamenti che permettano di portare avanti tutti i progetti. Serve l’aiuto di tutti.

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2 commenti

Armando Piccinni 18 Agosto 2022 - 13:21

Splendida iniziativa da cui altre mamme che hanno avuto esperienze drammatiche dovrebbero prendere spunto per costituire Nuove associazioni con le medesime finalità o associarsi a salva mamme. Complimenti a Cinzia Ficco che in un articolo dettagliato e chiarissimo ha saputo rappresentare un quadro doloroso ma pieno di speranze.

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mariapia giulivo 18 Agosto 2022 - 16:36

Davvero molto molto interessante questo utile progetto e la determinazione nel volerlo salvaguardare. Brava Cinzia e complimenti a Maria Grazia Passero ‼️

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