«RomAmoR onlus, tutto è cominciato con un panino. Oggi prepariamo 500 pasti a settimana»

di Cinzia Ficco
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Grazie all’aiuto di 300 volontari, da sedici anni la onlus RomAmoR prepara e distribuisce più di 500 pasti caldi a settimana ai senza fissa dimora e agli indigenti delle Stazioni Tuscolana, Ostiense e San Pietro.

«Un giorno di ottobre del 2006 Dino Impagliazzo, il nostro fondatore, ex dirigente Inps, che in quel periodo era in pensione, passando dalla Stazione Tuscolana, incontra una persona in stato di bisogno che gli chiede qualcosa da mangiare. Torna a casa e prende un panino. Da quel giorno, non smette più di aiutare il prossimo. È morto l’anno scorso a più di 90 anni, ma la sua azione caritatevole, sostenuta dalla Comunità di Sant’Egidio, è proseguita».

A parlare è Elio Mattei, classe ’54, medico ospedaliero, oggi alla guida della Onlus RomAmoR che, da sedici anni, offre pasti caldi ai poveri della stazione Tuscolana, della stazione Ostiense e presso il colonnato di piazza San Pietro.

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Dopo il panino cosa succede?

Dino viene a sapere che la domenica non sempre arrivava da mangiare da parte di altre associazioni. E da buon cattolico non accettava che proprio il giorno da consacrare al Signore molti rimanessero senza cibo. Inizia a parlarne con alcuni amici, ai quali chiede di preparare altri panini. Ne è nata una catena, una rete di solidarietà che ha spiazzato tanti. Perché tanto stupore? Non è solito vedere famiglie che si organizzano in modo autonomo, senza avere una struttura forte alle spalle, solo per aiutare chi è in difficoltà. Dopo qualche settimana di preparazione e consegna di panini, Dino pensa di regalare un pasto caldo a tutti i nuovi amici. Convince un po’ di persone a preparare il sugo a casa propria, si attiva per trovare una cucina industriale in cui cuocere la pasta all’ultimo momento.

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La trova in un Istituto di Religiosi che per un anno ci ospitano per cucinare la pasta per la sera della domenica. Da quel momento il boom mediatico. Inizialmente siamo stati un po’ restii ad esporci, concedendo interviste. Rischiavamo di autocelebrarci. Poi abbiamo accettato perché è importante dare segnali positivi, visto il negativo dilagante. Se volete rendervi conto di cosa facciamo, potete venire a trovarci. Dalle 20,30 ogni sabato c’è sempre qualcuno di noi alla Stazione Tuscolana e al Colonnato di San Pietro, mentre la domenica siamo solo nella Stazione Tuscolana. Tutti i lunedì e martedì sempre dalle 20,30 ci potete trovare a Piazzale dei Partigiani o, se piove, sotto il porticato della Stazione Ostiense.

Quanto siete cresciuti dalla prima distribuzione ufficiale dell’11 marzo del 2007, in cui c’erano solo otto volontari?

Oggi in via Tuscolana 169, ospitati dai Padri Rogazionisti, prepariamo circa 400 pasti a settimana. Li distribuiamo la sera a persone senza fissa dimora o in gravi difficoltà economiche. Contiamo 109 iscritti alla nostra associazione a cui si aggiungono volontari occasionali. A sostenerci ci sono i finanziamenti di privati, enti, banche. Poi ci sono i supermercati che ci donano il cibo, i forni che danno il pane. Altro arriva dai mercati e dal Banco alimentare.

Cosa chiedete?

Uno sguardo meno indifferente ai bisogni delle persone, più solidarietà nei confronti di chi vive le periferie della città. Per fortuna ci sono altre associazioni come la nostra. Facciamo parte di un Forum in cui ci sosteniamo e ci confrontiamo. Per il futuro, posso dire che è già partita la formazione dei volontari. Per informazioni, abbiamo una sede legale in via Carlo Fea 4, zona Nomentana. La sede operativa, invece, si trova in via Tuscolana 169.

 

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Dino Impagliazzo

Dino Impagliazzo, conosciuto come lo “chef dei poveri”, nel 2019 viene nominato dal presidente Sergio Mattarella Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana «per la sua preziosa opera di distribuzione pasti caldi e beni di prima necessità ai senzatetto presenti in alcune stazioni ferroviarie italiane».

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