Intervista a Francesca Casula, responsabile dell’associazione fondata da Michela Murgia nel 2012. «Promuoviamo la lettura in Sardegna invitando gli scrittori a presentare i loro libri in diverse tappe, con una particolare predilezione per le località piccole e meno raggiungibili».
Kafka l’avrebbe descritto come un’ascia per rompere il mare ghiacciato che è dentro di noi, Leopardi come il compagno che ci fa passare dei momenti felici, il libro in qualità di oggetto (e soggetto) è sempre stato uno strumento di fuga, di scoperta, di rivoluzione, ma anche di condivisione ed è proprio in quest’ottica di collante comunitario e mezzo comunicativo che nasce l’idea di Liberos, l’associazione sarda voluta da Michela Murgia che dal 2012 promuove la lettura mettendo in rete tutti gli operatori della filiera del libro. Ne abbiamo parlato più approfonditamente con Francesca Casula, responsabile organizzativa e coordinatrice delle attività di Liberos.
Come nasce dunque la vostra associazione?
Lìberos è nata con il proposito di mettere in rete gli operatori della filiera del libro pubblici e privati, profit e non profit, che si riconoscono in un codice etico fatto di reciproco rispetto e di collaborazione preferenziale. L’idea di partenza, molto velleitaria, era che ciascun operatore della filiera potesse rinunciare a un comportamento individualistico che gli consentiva di avere un vantaggio immediato ma che, andando a danneggiare tutto l’ecosistema librario, nel lungo periodo non lo avrebbe premiato. Con questo progetto, nel 2013 abbiamo vinto una somma complessiva di 100mila euro per il premio Che Fare come “miglior progetto culturale ad alto impatto sociale ed economico”.
Liberos, come già sottolineato, è un’associazione e non una onlus: cosa pensate della trasparenza di questo tipo di organizzazioni?
Questa è una bella domanda. Se da un lato è legittimo che i donatori sappiano come vengono usati i loro soldi, nelle piccole realtà si pone a mio avviso un tema privacy: se ho solo due dipendenti e dichiaro pubblicamente quanto spendo per il personale, sto anche dicendo urbi et orbi qual è il loro salario, e questo non mi sembra corretto. Non posso neanche fare a meno di pensare che la richiesta di trasparenza sia il sintomo di una diffidenza che, non lo nego, il settore non profit qualche volta ha direttamente generato. Eppure a me fa lo stesso effetto della commessa del negozio che ti segue per accertarsi che non rubi: mi sento trattata da ladra, e non lo merito.

Photo: Simone Sechi
Come finanziate le vostre principali iniziative?
Lìberos ha la missione di promuovere la lettura in Sardegna, e lo fa organizzando attività letterarie in collaborazione con comuni, biblioteche, librerie e altre associazioni, ma anche progetti con le scuole e corsi di educazione alla lettura per docenti. L’attività prevalente è quella relativa ai tour di lettura dove invitiamo gli scrittori a presentare i loro libri in diverse tappe con una particolare predilezione per le località piccole e meno raggiungibili. In dieci anni, abbiamo ospitato 355 autori, presentato 524 libri in 173 località e organizzato 1.315 eventi. Non abbiamo mai organizzato una raccolta di donazioni. Finanziamo i singoli progetti grazie ai contributi dei Comuni che ospitano i nostri eventi e ai diversi bandi regionali e nazionali ai quali partecipiamo ogni anno.
Qual è stato negli anni il riscontro che avete avuto dal pubblico?
Molto variabile, ma sicuramente crescente. Nei territori in cui la nostra presenza è stata costante negli anni, si è creato un interesse sempre maggiore, abbiamo conquistato la fiducia delle persone che, in partenza, si dimostravano scettiche e diffidenti di fronte alla grande mole di iniziative letterarie più o meno improvvisate. La collaborazione fra enti di diversa natura profit e non profit è sì cresciuta, ma si è soprattutto radicata nelle abitudini, e questo è per noi motivo di grande soddisfazione: pensare plurale è diventato quasi la normalità.

Photo: Alec Cani
Quali sono i progetti futuri di Lìberos?
Già nel 2023, grazie a un bando del Ministero della Cultura, potremo sperimentare in un piccolo paese, Codrongianos, il lavoro congiunto di diversi soggetti che intendono risvegliare una comunità attraverso la cultura. Noi, che da quattro anni organizziamo insieme al Comune il festival di letteratura giornalistica Liquida, ci occuperemo delle attività letterarie, incentrate soprattutto sulla biblioteca e la scuola. Sicuramente la possibilità di agire in concerto con forze diverse dalle nostre per ambito di azione e competenze sarà estremamente interessante. Inoltre, è nostra intenzione intensificare sempre più i rapporti con le scuole e le attività destinate ai più giovani.