Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte: «Promuoviamo la tradizione del savoir-faire italiano»

di Patrizia Tonin
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Intervista ad Alberto Cavalli, direttore generale della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte di Milano, che promuove iniziative culturali, scientifiche e divulgative per la tutela e diffusione dell’artigianato e dei mestieri d’arte.

La Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte è un’istituzione privata non profit, nata a Milano nel 1995 per volontà di Franco Cologni, che ne è il Presidente. Promuove una serie di iniziative culturali, scientifiche e divulgative per la tutela e diffusione dei mestieri d’arte.  Con le collane editoriali «Mestieri d’Arte» e «Ricerche» (Marsilio Editori), si propone di ricostruire storicamente la realtà di queste attività di eccellenza fino ai giorni nostri, guardando alla grande tradizione del savoir-faire italiano. Con Carthusia pubblica la collana «Storietalentuose», nata per far conoscere e amare ai giovanissimi le professioni della grande tradizione artigiana italiana.  Ha ideato e realizza il magazine semestrale «Mestieri d’Arte & Design. Crafts Culture», dedicato all’eccellenza del saper fare e del design, distribuito agli abbonati di Elle Decor Italia e in importanti e prestigiosi enti e musei di arti applicate.

Con i tirocini formativi del progetto «Una Scuola, un Lavoro. Percorsi di Eccellenza» ha sostenuto fattivamente la formazione dei giovani nell’alto artigianato e il loro inserimento nel mondo del lavoro negli ultimi 10 anni. Collabora con Starhotels, OMA e Gruppo Editoriale al progetto di mecenatismo “La Grande Bellezza”, a sostegno dell’alto artigianato italiano.  Collabora, inoltre, con Michelangelo Foundation for creativity and craftsmanship, al progetto biennale «Homo Faber. Crafting a more human future».  Svolge un’intensa attività scientifica e didattica collaborando con istituzioni culturali pubbliche e private di prestigio: tra queste SDA Bocconi, Politecnico di Milano, Creative Academy, La Triennale, FAI-Fondo Ambiente Italiano, Centre du Luxe et de la Création, INMA-Institut National des Métiers d’Art.

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Photo: Peter Elovich

Direttore Cavalli, a chi sono rivolti i vostri progetti? E quali sono i più importanti?

La consapevolezza del rischio di estinzione dei mestieri d’arte, a causa dell’assenza di un valido ricambio generazionale, ci ha spinti ad attivare una serie di iniziative per sensibilizzare i giovani e favorire la trasmissione di conoscenze all’interno delle botteghe ancora in attività. In particolare, con il nostro progetto “Una Scuola, un Lavoro. Percorsi d’Eccellenza” finanziamo ogni anno diverse decine di tirocini formativi per giovani artigiani, permettendone un ingresso privilegiato nel mondo del lavoro. I giovani sono sicuramente per noi un pubblico importante, ma la Fondazione coordina una serie di progetti olistici e inclusivi, per far sì che la cultura dei mestieri d’arte sia alla portata di tutti: pubblichiamo libri e riviste, animiamo una serie di portali di informazione e orientamento, e ogni due anni assegniamo il titolo di MAM – Maestro d’Arte e Mestiere.

Divulgate la cultura e i valori dell’artigianato italiano, attraverso collaborazioni e partnership con altre eccellenze made in Italy. Ce ne può parlare?

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Photo: Peter Elovich

Non basta una fondazione per cambiare radicalmente le carte in tavola. I traguardi raggiunti sono però visibili: in oltre 25 anni abbiamo portato in Italia un concetto che esisteva nella pratica, ma che nella percezione non era previsto. Abbiamo scosso qualche certezza e qualche prassi difficile da sradicare. Il risultato più importante ottenuto è il diverso atteggiamento del grande pubblico nei confronti dei mestieri d’arte, un cambiamento culturale senza il quale le azioni concrete rischiano di essere meno efficaci. Oggi una giovane costumista, un sarto, un ricamatore, un liutaio sono visti dai loro coetanei con grande interesse e favore. Essendo una piccola fondazione privata dobbiamo essere originali, e quindi proporre progetti efficaci che abbiano sempre un carattere di novità. Fra i traguardi raggiunti, citerei il numero elevato di pubblicazioni attraverso le nostre due collane “Ricerche” e “Mestieri d’Arte”, il titolo di MAM (che in Italia non c’era) e la promozione di valori che 25 anni fa non erano tematizzati (e che oggi lo sono). Sarebbe ambizioso dire che tutto questo è successo grazie a noi, però è giusto dire anche grazie a noi. E grazie alle tante realtà d’eccellenza che hanno creduto in noi, e che ci hanno permesso di fare meglio e di più. Le imprese amano i progetti concreti ed efficaci: noi ci sforziamo di essere al tempo stesso incisivi e originali.

Come si sostiene la vostra Fondazione?

La Fondazione si sostiene grazie alla generosità del nostro Presidente e Fondatore, il Cavalier Franco Cologni. Su specifici progetti, inoltre, ci avvaliamo del sostegno di mecenati generosi che condividono i valori e le nostre finalità.

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Franco Cologni

Un’ultima domanda legata al tema della Corporate Social Responsability. Quanto è importante per la vostra Fondazione e come si traduce in progetti o collaborazioni?

La CSR permette alle aziende di considerare non solo il proprio ruolo nel sistema produttivo, ma più in generale nel sistema culturale di un territorio. Proprio grazie a questa profondità di visione è possibile far dialogare tutti gli attori che contribuiscono al benessere dei territori: la CSR diventa quindi un modo nuovo di liberare energie in maniera costruttiva. La Fondazione Cologni ha spesso trovato – nelle aziende che hanno una concezione dinamica e autentica della CSR – interlocutori efficaci per assicurare ai maestri d’arte (che sono autentici tesori viventi del made in Italy) opportunità importanti di visibilità e trasmissione.

 

Alberto Cavalli

Classe 1975, l’esperienza lavorativa di Alberto Cavalli inizia con alcune maison della moda, dopo la laurea in Scienze Politiche Internazionali all’Università Cattolica del Sacro Cuore e un corso di perfezionamento in comunicazione. Nel 2007 viene chiamato a lavorare per la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, di cui diventa direttore generale qualche anno dopo. Nel 2009 cura la ricerca “Mestieri d’arte e Made in Italy. Giacimenti culturali da riscoprire”, seguita nel 2013 da “Artefici di bellezza. Mestieri d’arte nella moda italiana” e nel 2014 da “Il Valore del Mestiere. Elementi per una valutazione dell’eccellenza artigiana”, pubblicati da Marsilio Editori (quest’ultimo tradotto anche in inglese). Dal 2014 è docente di “Mestieri d’Arte e Bellezza Italiana” presso la Facoltà di Design del Politecnico di Milano. Nel 2016 assume la carica di Executive Director della Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship, istituzione privata creata a Ginevra da Johann Rupert e Franco Cologni per promuovere e proteggere i mestieri d’arte e la creatività; per la Michelangelo Foundation cura l’evento “Homo Faber: Crafting a more human future” (Fondazione Giorgio Cini, Venezia, 2018 e 2022).

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