Il 30 gennaio del 1990 a Salsomaggiore un gruppo di giovani fondava la cooperativa Il Cortile. Si trattava di compagni di università, attivi nel volontariato in parrocchia, che volevano mettere in pratica ciò che avevano studiato alla facoltà di Pedagogia e realizzare la loro idea di educazione e formazione. Il primo servizio offerto è stato uno spazio pomeridiano per i preadolescenti.
Il Cortile, presieduto da Alessandra Corradi, si è poi sviluppato tantissimo. Oggi ha 90 lavoratori (di cui 43 soci lavoratori) a cui si aggiungono 5 soci volontari e gestisce numerose attività, tra cui 3 scuole dell’infanzia e un centro per ragazzi affetti da disturbi dello spettro autistico e sindromi rari. Altri progetti sono in cantiere e pronti ad essere sviluppati. Ne abbiamo parlato con la presidente e coordinatrice pedagogica Corradi.
Come nasce Il Cortile?
“Il Cortile nasce il 30 gennaio 1990. Eravamo semplicemente un gruppo di universitari, studenti di pedagogia, attivi nel volontariato, che volevano mettere in pratica la loro idea di educazione. Abbiamo scelto il nome “Il Cortile” perché volevamo essere come i cortili dei decenni scorsi: luoghi aperti ed accoglienti ma sicuri e controllati. Il nostro primo progetto si chiamava “Gli amici del Cortile” e ci proponevamo di creare uno spazio per accogliere i preadolescenti nel pomeriggio. Da subito negli spazi che la parrocchia di San Vitale ci aveva messo a disposizione ci sono arrivati ragazzi problematici. Eravamo giovani, avevamo passione ed energia e ci siamo creati l’opportunità di spendere la nostra passione e la nostra energia. Importantissimo è stato poi l’incontro con Danilo Amadei, all’epoca presidente del consorzio delle cooperative sociali di Parma che ci ha insegnato tanto. Nel 1992 abbiamo preso in gestione la prima scuola dell’infanzia, quella della parrocchia di Sant’Antonio e, sempre nel 1992, ci siamo inseriti nel settore della disabilità iniziando a fare sostegno nelle scuole di Salsomaggiore. Man mano siamo cresciuti in maniera che non ci saremmo mai aspettati. Penso che la nostra forza sia il legame con il territorio dato che sostanzialmente tutte le nostre attività sono a Salsomaggiore.
Alessandra, come nasce la sua passione per il terzo settore?
La mia passione nasce dall’esperienza personale fatta con il primo nucleo de Il Cortile, nato per sperimentare la nostra idea di educazione. Amo la cooperazione, nel senso di lavorare insieme per un obiettivo comune. In un mondo dove viene esaltato l’individualismo, è importante cooperare e lavorare insieme, valorizzando le individualità senza che nessuna prevalga sulle altre. Il terzo settore è fatto di lavoro duro ma anche di incontri e di persone, di relazioni. La cosa più bella è vedere nostre allieve diventare nostre colleghe e rimanere a lavorare con noi per anni.
Quali sono i progetti e le iniziative principali de Il Cortile?
Il Cortile è una cooperativa attiva in più rami. Attualmente gestiamo 3 scuole dell’infanzia (Sant’Antonio dal 1992, Casa Arancione per bimbi da 1 a 6 anni, Don Faraboli di Borghetto) e da settembre avremo anche “Il cortile di Sant’Anna”, l’ex Rosa Gattorno; il nido comunale Bottioni; “Gli amici del cortile” per le attività pomeridiane e organizziamo centri estivi. Sempre nel 1992 abbiamo iniziato il sostegno scolastico in tutte le scuole di Salsomaggiore e ciò ci ha consentito di iniziare a mettere in rete vari servizi per i ragazzi, anche problematici, e di capire quali fossero le necessità del territorio. Nel 2000 è nato così il centro socio occupazionale per giovani adulti Why Not.
Nel 2011 nasce il centro Kiriku per bambini con disturbi dello spettro autistico e sindromi rare, dove si realizzano interventi riabilitativi su basi scientifiche. Nel 2012 nasce Sottosopra che si occupa di bimbi con disturbi dell’apprendimento. Infine nel 2016 avviamo in collaborazione con Ausl la Scuola di Autonomia per consentire ai ragazzi di fare esperienze al di fuori di casa propria. Nel 2019 apre a Parma Spazio Akela, sempre nell’ambito dell’autismo. Come detto a settembre apriremo la scuola dell’infanzia Il cortile di Sant’Anna ma vorremmo prendere in gestione l’intero complesso di Sant’Anna. Si tratta di uno spazio che ha visto crescere generazioni di salsesi e che vorremmo riportare in vita. Oltre alla scuola dell’infanzia, vorremmo portare lì Kiriku e Scuola di Autonomia. Vorremmo fare collaborare queste realtà per realizzare una vera e propria inclusione. Il nostro obiettivo è creare uno spazio dove fare in modo che i ragazzi affetti da disturbi si sentano davvero accolti e possano studiare, giocare e crescere insieme a tutti gli altri ragazzi. Insomma, come i cortili di una volta dove tutti erano accolti e protetti.
Qual è l’esperienza con il digitale nella raccolta delle donazioni?
Non abbiamo molto esperienza con la raccolta di donazioni sul web. Abbiamo un sito web e usiamo i social network ma non abbiamo mai realizzato vere e proprie campagne di foundraising sul web. Abbiamo fatto campagne per il 5 per mille, cercando di spiegare a quale progetto verranno destinati i fondi. Quest’anno questi fondi saranno destinati al progetto dell’ex oratorio Sant’Anna.
Cosa pensa della trasparenza nelle Onlus?
La trasparenza è importantissima per chi opera nel terzo settore. È giusto che le persone sappiano come vengono usate le loro donazioni. Noi come prevede la legge rendiamo pubblici tutti i nostri dati. La trasparenza è al 100%
Che esperienza ha di imprese che gestiscono le problematiche d’impatto sociale ed etico al loro interno e nelle zone di attività?
Noi siamo molto legato al nostro territorio e tanti dei nostri progetti sono sostenuti dalla Fondazione Cariparma, che si spende molto per il terzo settore. Inoltre, due nostri progetti hanno ottenuto finanziamenti attraverso l’8 per mille della chiesa valdese. In più riceviamo numerose donazioni da aziende del territorio.